LA LEGGENDA DELLA MAGA CIRCE

Conoscete la leggenda della maga Circe ?

Sono cresciuta in questo posto e ogni volta che sono in spiaggia rimango a lungo a fissare “il profilo della maga” come se fosse sempre la prima volta. Possibile che ancora i suoi poteri siano efficaci ?

Scoprite la leggenda anche a voi e provate a non farvi sedurre dalla magia della “mia amata Maga Circe”.

INTRODUZIONE

Il promontorio del Circeo rappresenta un luogo legato alla storia e all’antichità, al mito e al misticismo. Si tratta di una delle cime geograficamente più rilevanti della pianura pontina e della provincia di Latina. Un tempo isola prima della bonifica delle paludi, ma anche un punto di arrivo e partenza da sempre ritenuto strategico.
Secondo la tradizione, con la sua nave, Ulisse sarebbe entrato in quella che oggi si chiama Cala dei Pescatori, sul lago di Paola, per poi rimanere vittima delle malìe della Maga Circe il cui profilo sarebbe oggi ancora visibile nella sagoma della montagna.

LA LEGGENDA NARRA DELLA GRANDE SIGNORA CIRCE..

Ulisse e i suoi compagni approdano casualmente nell’isola (nell’Odissea isola di Eea), essendosi perduti in mezzo al Tirreno, e quando la comitiva di 23 uomini, andata in perlustrazione sulla sommità del monte scopre un tempio e subito rimane colpita da un fatto molto strano: i lupi e i leoni che vi fanno la guardia sono del tutto mansueti.

L’isola era infatti abitata da Circe, figlia, secondo alcuni, del Giorno e della Notte; secondo altri, del Sole e della Luna (Ecate) “dea tremenda con voce umana”

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I guardiani del tempio non erano animali feroci fatti diventare mansueti dai filtri maligni della maga, ma bensì uomini trasformati in docili bestie messi lì per scoraggiare i pavidi, per tenere alla larga i curiosi.

Non intimoriti da una donna gli uomini di Ulisse entrano della dimora di Circe che offre loro di cibarsi a sazietà con “formaggio, farina d’orzo, pallido miele, vino di pramno, cioè in sostanza una dolce torta accompagnata con vino rosso, facendo loro credere che il “bello” deve ancora venire.
Circe sa di non potersi difendere in altro modo che con l’inganno: è troppo grande la sproporzione tra la sua cultura, le sue forze, la civiltà ch’essa rappresenta e il mondo del nemico che la circonda; dietro gli effetti dell’infuso di bromuro si celava una sorta di magia.

Tutti gli uomini vennero trasformati in maiali!

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Così Euriloco, capo della spedizione degli uomini di Ulisse, rimasto fuori, si era impensierito del fatto che non erano più tornati indietro, e per questo s’era convinto che fossero tutti misteriosamente morti.
Una volta ritornato alla nave, totalmente terrorizzato da Circe, senza peraltro fargli nulla, egli non ha neppure la forza di riferire i fatti, e quando Ulisse gli chiede di accompagnarlo sul posto, declina immediatamente l’invito temendo di fare la stessa fine.

Ulisse insomma se la deve veder da solo con Circe.

Prima però, l’astuto Ulisse, decide di incontrare il nemico numero uno di Circe: Ermes (Mercurio), protettore dei ladri e dei mercanti, servo fedele e anzi figlio di Zeus.
Ermes non ha paura di Circe perché conosce l’antidoto alle sue erbe paralizzanti.
Il farmaco-antidoto che Ermes suggerisce a Ulisse di mangiare non era che una pianta officinale del Circeo, già conosciuta dagli antichi romani: il suo nome, “moly”, indica semplicemente un’erba dalla radice nera e dal fiore color latte.

Circe, al vedere Ulisse superare l’inganno grazie all’aiuto di Ermes, chiede di congiungersi con lui perché spera di poterlo “raggirare” con l’ultima chance che le è rimasta: “saliamo sul letto, perché congiunti nel letto e in amore ci si possa l’un l’altro fidare”.
Ma Ulisse non cede al ricatto, poiché egli sa dominare i sensi con l’astuzia anzi gli impone un giuramento per la liberazione dei suoi compagni.
Il vero scopo di Ulisse però era di sedurre e far innamorare la temibile maga Circe così da renderla innocua.. e così è stato!
Il sortilegio fu presto spezzato!

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Ulisse e i suoi compagni rimasero con Circe per più di un anno e, secondo una leggenda, egli ebbe da lei un figlio, chiamato Telegono. Costui, successivamente, sarebbe stato mandato da Circe alla ricerca del padre, che, dopo a Itaca, non s’era fatto più vedere nell’isola di Eea; e, senza saperlo, Telegono sarebbe sbarcato proprio a Itaca, dove avrebbe saccheggiato l’isola insieme ai suoi compagni, imitando, in questo, le gesta di chi l’aveva generato uccidendo lo stesso Ulisse.

Provate ora a vedere il promontorio del Circeo e scorgere il suo profilo!
Occhio a non farvi incantare! 😉

6 pensieri riguardo “LA LEGGENDA DELLA MAGA CIRCE

  1. Conoscevo già questa leggenda, e ho sempre desiderato di vedere questo promontorio e i suoi luoghi! Le tue parole e le tue foto mi motivano ancora di più ad organizzare un viaggio 🙂

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  2. Bellissimo posto, ci vado ogni estate ma lo guardo dall’altro lato da San Felice Circeo e da questo lato il profilo è più bello infondo ognuno di noi ha un profilo migliore dell’altro .

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